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1  Forum Varii / Il forum principale! / W LA BIRRA!!! il: 12 Maggio 2006, 11:30:22
La birra fa bene alle ossa
A cura de Il Pensiero Scientifico Editore
11/05/2006 16.26.00



Buone notizie per le donne. Secondo una ricerca del St Thomas' Hospital di Londra, una pinta di birra al giorno potrebbe essere salutare per le ossa, dunque di aiuto nella prevenzione dall'osteoporosi futura.   
   
Lo studio ha valutato le variazioni del nutrimento apportato alle ossa facendo bere a persone sane dai 18 ai 50 anni birre con diverse gradazioni alcoliche. Su un periodo di sei ore, è stato rilevato che l'etanolo contenuto nella birra è riuscito ad inibire l'azione nel corpo di ormoni noti per causare l'indebolimento graduale delle ossa, che può condurre nel corso della vita all'osteoporosi.

I risultati mostrano che gli effetti benefici del consumo di etanolo sulla prevenzione dall'indebolimento della massa ossea sono confrontabili con quelli del calcio. Commentando i risultati, il professor Jonathan Powell, a capo della ricerca ha dichiarato: "tutti sanno infatti che il calcio inibisce il meccanismo di perdita di massa ossea ma noi abbiamo scoperto che l'etanolo contenuto nella birra ha lo stesso effetto, se non migliore". "La moderazione, naturalmente, è la chiave del successo", ha aggiunto Powell, "dato che sappiamo che il consumo elevato di birra non manca di effetti collaterali".

 che bala
2  Forum Varii / Il forum principale! / Re: giusto per dir qualcos... il: 10 Maggio 2006, 07:41:21
http://it.news.yahoo.com/09052006/58-58/immagine/germania-ergastolo-per-uomo-cannibale-rovesciata-sentenza.html
3  Forum Varii / Il forum principale! / Re: giusto per dir qualcos... il: 08 Maggio 2006, 13:10:15
SULLE STRADE DEL GIRO

Marcinelle, sprint nella memoria
l'omaggio della bici ai minatori
DI LEONARDO COEN

 
Mezzogiorno e mezzo di gran pioggia. E gran fresco: appena tredici gradi. Poveri "girini", che partenza all'ammollo. Diluvia sulle strade della seconda tappa. Grigio l'asfalto. Grigio il cielo. Si è lasciata Mons per Marcinelle, periferia di Charleroi. I "terril", le colline di detriti che circondano queste tristi città minerarie, sono lì a ricordare anni terribili, tragedie, la disperazione di cinquantamila emigrati italiani venuti a scavare in pozzi che potevano diventare la loro tomba: "Ci avete venduto come schiavi", urlarono esasperati al presidente Leone. La catastrofe dell'8 agosto 1956 rivelò all'Europa i bestiali contratti cui erano sottoposti dai loro padroni belgi (e zitti, guai a protestare: voi italiani avete perso la guerra. Erano i più poveri tra i poveri, gente che doveva chinare la testa e tuffarsi nei pozzi delle maledette miniere). Quel giorno di un'estate da sottosuolo 262 minatori persero la vita e 136 erano nostri connazionali (ma 95 erano belgi, 14 polacchi, 5 greci, 3 ungheresi, 2 russi, un inglese). I superstiti furono sei.

Il Giro arriva davanti al Bois du Cazier, alla vecchia miniera. Oggi è solo un doloroso simulacro, un museo del lavoro più indecente: il ciclismo, sport di strada e di popolo, celebra con un lungo sprint la memoria della catastrofe, cinquant'anni (quasi) dopo. Saint-Charles des Charbonages du Bois-du-Cazier è il nome preciso della miniera di Marcinelle (in Belgio ce n'erano altre 169). La gran parte delle vittime italiane erano di Manoppello e Lettomanopello in provincia di Chieti. Danilo Di Luca, che è di Spoltore (provincia di Pescara) conosce questa storia terribile perché certe memorie sono dure a morire: l'epopea dei sepolti vivi è diventata come un grido disperato nella lunga storia dell'emigrazione italiana.

Unisce, idealmente, ciclisti e minatori la grande fatica, e il sacrificio: i corridori che affrontano salite sconcianti come il Mortirolo; i minatori che erano costretti a scendere nelle viscere della terra alla ricerca del carbone, nel grande silenzio nero, con la paura di non tornare più su. Il viceprimoministro Elio Di Rupo, sindaco di Mons, è figlio di uno di questi minatori. Suo padre emigrò dall'Abruzzo nel 1947. Morì pochi anni dopo. Nel giorno del matrimonio di suo figlio maggiore. Il pollo non era abbastanza, per il pranzo di nozze. Così decise di andare a comprarne dell'altro. Inforcò la bici e pedalò a rotta di collo, diretto all'azienda agricola dove di solito si riforniva. Un'auto glielo impedì per sempre.
4  Forum Varii / Il forum principale! / Re: giusto per dir qualcos... il: 05 Maggio 2006, 18:21:55
Il Cinque Maggio
ode di Alessandro Manzoni


      Ei fu. Siccome immobile,
  dato il mortal sospiro,
  stette la spoglia immemore
  orba di tanto spiro,
  così percossa, attonita                 5
  la terra al nunzio sta,
      muta pensando all'ultima
  ora dell'uom fatale;
  né sa quando una simile
  orma di pie' mortale                   10
  la sua cruenta polvere
  a calpestar verrà.
      Lui folgorante in solio
  vide il mio genio e tacque;
  quando, con vece assidua,              15
  cadde, risorse e giacque,
  di mille voci al sònito
  mista la sua non ha:
      vergin di servo encomio
  e di codardo oltraggio,                20
  sorge or commosso al sùbito
  sparir di tanto raggio;
  e scioglie all'urna un cantico
  che forse non morrà.
      Dall'Alpi alle Piramidi,           25
  dal Manzanarre al Reno,
  di quel securo il fulmine
  tenea dietro al baleno;
  scoppiò da Scilla al Tanai,
  dall'uno all'altro mar.                30
      Fu vera gloria? Ai posteri
  l'ardua sentenza: nui
  chiniam la fronte al Massimo
  Fattor, che volle in lui
  del creator suo spirito                35
  più vasta orma stampar.
      La procellosa e trepida
  gioia d'un gran disegno,
  l'ansia d'un cor che indocile
  serve, pensando al regno;              40
  e il giunge, e tiene un premio
  ch'era follia sperar;
      tutto ei provò: la gloria
  maggior dopo il periglio,
  la fuga e la vittoria,                 45
  la reggia e il tristo esiglio;
  due volte nella polvere,
  due volte sull'altar.
      Ei si nomò: due secoli,
  l'un contro l'altro armato,            50
  sommessi a lui si volsero,
  come aspettando il fato;
  ei fe' silenzio, ed arbitro
  s'assise in mezzo a lor.
      E sparve, e i dì nell'ozio         55
  chiuse in sì breve sponda,
  segno d'immensa invidia
  e di pietà profonda,
  d'inestinguibil odio
  e d'indomato amor.                     60
      Come sul capo al naufrago
  l'onda s'avvolve e pesa,
  l'onda su cui del misero,
  alta pur dianzi e tesa,
  scorrea la vista a scernere            65
  prode remote invan;
      tal su quell'alma il cumulo
  delle memorie scese.
  Oh quante volte ai posteri
  narrar se stesso imprese,              70
  e sull'eterne pagine
  cadde la stanca man!
      Oh quante volte, al tacito
  morir d'un giorno inerte,
  chinati i rai fulminei,                75
  le braccia al sen conserte,
  stette, e dei dì che furono
  l'assalse il sovvenir!
      E ripensò le mobili
  tende, e i percossi valli,             80
  e il lampo de' manipoli,
  e l'onda dei cavalli,
  e il concitato imperio
  e il celere ubbidir.
      Ahi! forse a tanto strazio         85
  cadde lo spirto anelo,
  e disperò; ma valida
  venne una man dal cielo,
  e in più spirabil aere
  pietosa il trasportò;                  90
      e l'avviò, pei floridi
  sentier della speranza,
  ai campi eterni, al premio
  che i desideri avanza,
  dov'è silenzio e tenebre               95
  la gloria che passò.
      Bella Immortal! benefica
  Fede ai trionfi avvezza!
  Scrivi ancor questo, allegrati;
  ché più superba altezza               100
  al disonor del Gòlgota
  giammai non si chinò.
      Tu dalle stanche ceneri
  sperdi ogni ria parola:
  il Dio che atterra e suscita,         105
  che affanna e che consola,
  sulla deserta coltrice
  accanto a lui posò.

L'ode è stata scritta da Manzoni in soli tre giorni (17-19 luglio 1821) subito dopo la notizia della morte di Napoleone, giunta a Milano il 16 luglio, che doveva provocare nel Poeta una notevole impressione che creò quello sgomento che sempre coglie gli uomini quando muoiono i Grandi che sembrano indistruttibili, una certa commozione che nel Manzoni si traduce nella meditazione sulla vita e sulla morte, sulla fragile transitorietà delle glorie umane e terrene, sulla dolorosità della solitudine, acuita dal ricordo delle grandezze passate e dall'ansietà di un desiderio, talvolta potente, di un aiuto che non arriva (Napoleone che scruta l'orizzonte lontano sul mare), e infine la pacificazione nella Benefica Fede, con una preghiera "a speredere ogni ria parola" superando la condizione umana contingente nell'attesa di raggiungere il premio / che i desideri avanza. Possiamo dividere l'ode manzoniana, composta da 18 sestine per complessivi versi 108, in due distinte parti simmetriche, comprendenti ciascuna 9 sestine: o la prima fino al verso 54, dominata dalla presenza dell'uomo di fronte a se stesso, alla sua storia terrena, alla sua gloria umana, al premio / ch'e follia sperar; domina Napoleone e la sua storia, per il quale Manzoni non si era prodigato in elogi negli anni in cui dominò l'Europa, e non aveva neanche pensato un codardo oltraggio quando il destino dell'uomo era ormai segnato solo dalla sconfitta; di fronte alla morte di Napoleone il Poeta e la terra tutta restano muti nella meraviglia un po' dolorosa di una morte "incredibile". o la seconda dal v. 55 alla fine, dominata dall'incontro tra l'uomo e Dio, la benefica / Fede ai trionfi avvezza, che sola può dare quel premio / che i desideri avanza, / dov'è silenzio e tenebre / la gloria che passò. I verbi al passato remoto in questa seconda parte sono soltanto sei, le tre coppie sparve/chiuse, imprese/stette, ripensò/disperò ed esprimono una escalation verso una condizione di disperazione e di solitudine assoluta che può essere risolta solo attraverso l'intervento di una Forza esterna all'uomo. Per questo, finita l'escalation verso la disperazione, si impone una presenza diversa.
Entrambe cominciano con la realtà presente della morte di Napoleone (Ei fu al v. 1, E sparve al v. 55), di un Napoleone che è solo uno dei due centri costitutivi dell'ode (l'altro è Dio). Ciò che colpisce l'immaginazione e la spiritualità del Manzoni non è la figura di Napoleone, dominatore degli eventi a cavallo fra il Settecento e l'Ottocento, o la storia dei fatti o delle idee di quegli anni, quanto il silenzio e la solitudine vissuti nell'isola di Sant'Elena, e la possibilità di un profondo pentimento maturato nella meditazione sulla sua vita passato e di un affidamento alla pietà di Dio all'avvicinarsi della fine dei propri giorni.
Il poeta rimane muto ripensando agli ultimi attimi della vita di un uomo che il Fato aveva voluto arbitro della storia e di tanti destini umani, di un uomo che si era posto lui stesso come Fato/arbitro dei destini dei popoli e che racchiuse in sé le aspettative di un'epoca; e allora non può che ripensare a quando potrà esistere nuovamente un uomo altrettanto decisivi per i destini umani, che, calpestando la sanguinosa polvere del mondo e della vita, lascerà nella storia un'orma altrettanto grande.
E quegli ultimi attimi sono fusi nell'ansietà di un naufrago, oppresso dalla solitudine e dal peso delle memorie e delle immagini che si affollano nella memoria; e da quel naufragio lo salverà solo la benefica Fede nel Dio che atterra e suscita / che affanna e che consola.



5  Forum Varii / Il forum principale! / Prodi desmisiete il: 05 Maggio 2006, 18:01:25
Prodi: se ci sei batti un colpo.



Prodi non lo vuole ammettere e non l´ammetterá mai. Le nostre truppe impegnate in missioni di pace, da quando l´Unione ha strappato la risicata maggioranza alle ultime politiche, sono in pericolo, estremo pericolo. É in atto una strategia del terrore da parte di spregiudicati assassini terroristi atta ad uno scopo ultimo, come peraltro dall´Unione vagamente promesso: il ritiro delle nostre truppe dall´Irak ed é chiaro che con personaggi come Pecoraro Scanio e Diliberto potrebbe solo essere la prima mossa verso un disimpegno totale dell´Italia nelle zone del Mondo dove sono in corso missioni di pace.
L´indecisionismo di Prodi sta causando una situazione pericolosa, il suo tentennare tra posizioni pacifiste e posizioni in linea con il passato governo del centrodestra sta creando imbarazzo ma soprattutto sta delineando presupposti impensati nei teatri bellici dove noi siamo impegnati.
La caparbia decisione e coerenza della coalizione del centrodestra di lasciare le truppe in Irak e concordare un disimpegno con il governo Iracheno aveva lasciato trasparire un messaggio inequivocabile: non ci farete MAI cambiare idea, la nostra scelta é stata fatta, nessun atto terroristico ci spaventerá.
Il tentennamento di Prodi e le posizioni dell´Unione lasciano invece intendere la gran confusione della nuova coalizione che dovrá governare in Italia. Involontariamente si creano quindi scenari tragici con il susseguirsi negli ultimi giorni di attentati nei confronti delle nostre truppe e la terribile perdita di vite umane, di EROI morti per servire la Patria. Una Patria che, attraverso il suo futuro Presidente del Governo e il suo Governo dovrebbe una volta per tutte cancellare l´alone di incertezza e vigliaccheria: o in Irak ci si rimane CONVINTI o si ritirano le truppe SUBITO, altre vie hanno un costo di vite e sacrifici NON piú sopportabili.
Le promesse fatte a destra e manca per tenere unita l´UNIONE (terribile..) devono lasciare spazio a PRESE DI POSIZIONE INCONFUTABILI. L´elezioni sono finite! Fuori le palle Prodi.
6  Forum Varii / Il forum principale! / Re: giusto per dir qualcos... il: 02 Maggio 2006, 17:00:15
vala tambur!!! http://it.news.yahoo.com/02052006/2/immagine/bonino-adatta-per-difesa.html eccola qua te l'ho trovada subit!!!
7  Forum Varii / Il forum principale! / Re: giusto per dir qualcos... il: 02 Maggio 2006, 14:18:38
...presteme la morosa che po` la te dis...(anzi gh'ela na morosa?)
8  Forum Varii / Il forum principale! / Re: giusto per dir qualcos... il: 28 Aprile 2006, 10:00:04
ANSA) - BRUXELLES, 24 APR - Autorizzate matrimoni omosessuali e 'Gay pride' . E' l'appello del sindaco di Amsterdam, Cohen, a 8 dei suoi colleghi di citta' europee.
L'invito e' rivolto soprattutto ai nuovi stati membri dell'Ue. L'idea e' venuta per celebrare i 5 anni dall'autorizzazione alle nozze tra gay in Olanda, con una lettera indirizzata ai sindaci di Tallinn, Riga, Vilnius, Varsavia, Praga, Vienna, Lisbona e Dublino. Dall'entrata in vigore della legge, in Olanda, sono gia' stati celebrati oltre 8mila unioni gay.

me piaseria saver cosa i ga rispondu` se i ga"y" rispondu!!!
9  Forum Varii / Il forum principale! / Re: Il Santo del giorno!!! il: 28 Aprile 2006, 07:11:11
San Pietro Chanel Sacerdote e martire

28 aprile - Memoria Facoltativa
 
Cuet, Francia, 12 luglio 1803 - Isole Figi, 28 aprile 1841

Ordinato sacerdote, non poté assecondare la sua vocazione di missionario poiché il vescovo aveva bisogno di sacerdoti. Si inserì, così in un gruppo religioso il cui programma era simile a quello dei missionari: Pietro e gli altri furono inviati a Valparaiso ma lui si fermò presso un’isoletta dove era sorto un conflitto tra le due tribù che vi si trovavano. Uno dei capi accolse Pietro con sé affinché non venisse istigato dal capo avversario, ma purtroppo quando il figlio del capo si convertì, Pietro fu ucciso.

Patronato:Patrono dell'Oceania


Etimologia: Pietro = pietra, sasso squadrato, dal latino


Emblema: Palma
 
Futuna è una piccola "espressione geografica", una minuscola isola indicata negli atlanti con un puntino tra l'equatore e il tropico del Capricorno nell'immenso Oceano Pacifico, un frammento delle Isole Figi. Oggi nel possedimento francese, meta di turisti amanti dell'esotico, la popolazione interamente cattolica vive una vita pacifica. Ma centoquarant'anni fa, e precisamente il 12 novembre 1837, quando vi sbarcò fortunosamente il missionario marista Pietro Chanel, in compagnia di un confratello laico, l'isoletta divisa in due da una montagna centrale e da due tribù perennemente in guerra non era affatto un approdo turistico.
Solo il coraggio e la carità di un uomo di Dio potevano scegliere quella meta con tutti i rischi che comportava. Qui infatti Pietro Chanel avrebbe concluso la sua avventura di evangelizzatore, abbattuto a colpi di randello e di ascia il 28 aprile 1841 dal genero del capo tribù, Musumusu, irato perché tra i convertiti al cristianesimo figuravano già alcuni componenti della sua stessa famiglia.
Pietro Chanel era nato in Francia a Cuet il 12 luglio 1803. A dodici anni, seguendo l'invito di uno zelante parroco, Trompier, iniziò gli studi seminaristici, che gli consentirono di entrare nel 1824 nel seminario maggiore di Bourg, dove ricevette tre anni dopo l'ordinazione sacerdotale. Avrebbe voluto recarsi subito in terra di missione, ma il suo vescovo aveva estremo bisogno di sacerdoti. Fu vicario ad Amberieu e a Gex, legandosi a un gruppo di sacerdoti diocesani, i maristi, che traducevano nello stesso ambito parrocchiale l'ideale missionario, sotto la guida di P. Colin.
La Società di Maria, approvata dal papa nel 1836, ebbe tra i primi membri P.Chanel, che nello stesso anno si imbarcò da Le Havre alla volta di Valparaiso, con destinazione Oceania.
Quando la nave toccò Futuna, Pietro Chanel ebbe l'invito di scendere a terra e restarci, in compagnia del fratello laico Nicezio, ventenne.
Fu una lenta e paziente penetrazione nel piccolo mondo di quella gente così diversa per abitudini di vita e mentalità. L'annuncio del Vangelo cominciò tuttavia a far presa nelle giovani generazioni. Ma questo successo segnò al tempo stesso il riacutizzarsi dell'ostilità delle vecchie generazioni. Il tributo di sangue di S. Pietro Chanel fu il prezzo per aprire finalmente le porte all'evangelizzazione dell'intera isola. Il nuovo martire cristiano, beatificato il 17 novembre 1889, fu iscritto nell'albo dei santi il 12 giugno 1954 e dichiarato patrono dell'Oceania.

Sant' Agapito I Papa
Santa Gianna Beretta Molla
Beato Lucchese e Beata Buonadonna Sposi
San Luigi Maria (Grignion) da Montfort Sacerdote
San Marco di Atina Vescovo
Sant' Ursicino Martire
Santa Valeria
San Vitale Martire
10  Forum Varii / Il forum principale! / Re: giusto per dir qualcos... il: 27 Aprile 2006, 08:56:54
Nutrizione migliore in Cina: cresce anche il seno
A cura de Il Pensiero Scientifico Editore
26/04/2006 13.30.00

Chi en Italia enveze sta succedendo el contrario!!! Aiuto!!! Mi appello a Green peace per la protezione di una specie in via di estinzione!!! Le donne con le "tette" grosse!!!!

Buone notizie per gli uomini cinesi: un rapporto del Beijing Institute of Clothing Technology afferma che cresce il seno delle loro connazionali. La circonferenza del torace all’altezza del seno delle donne cinesi avrebbe raggiunto la sconvolgente misura degli 83,53 centimetri. Ma non è una novità per le locali industrie produttrici di biancheria intima che già da durante lo scorso anno avevano ritoccato le dimensioni dei loro prodotti.
 
Li Na portavoce di una famosa industria di intimo di Hong-Kong ha dichiarato: “ Non produciamo più la misura A di coppa per alcuni modelli, con l’aumento della circonferenza seno la domanda si è abbassata.  Abbiamo aumentato la produzione di taglie C, D ed E, e abbiamo riscontrato un boom di vendite”.
 
Un rappresentante di un’industria di Taiwan locale afferma: “Noi produciamo e vendiamo prodotti diversi nelle differenti aree basandoci su dati raccolti localmente. Per un certo periodo abbiamo prodotto solo taglie A e B per diversi modelli ma adesso la C è diventata un prodotto fondamentale specialmente nelle grandi città come Shangai e Pechino”.
 
A quanto pare questa crescita improvvisa, di quasi un centimetro rispetto ai primi anni ‘90 va attribuita ad una migliore alimentazione della popolazione femminile cinese e ad un aumento dell’attività fisica praticata. Due cause che determinano un miglioramento della condizione fisica generale, in un paese che sembra in crescita da diversi punti di vista, taglie a parte.
11  Forum Varii / Il forum principale! / 25 aprile il: 27 Aprile 2006, 08:08:44
mercoledì, aprile 26, 2006

Si e` letto di tutto in questi giorni sui giornali riguardo alla festa della "liberazione", commenti forse troppo fascisti ma anche epopee di gloria comunista... Tra tutto ho trovato pure questo, leggetelo perche` merita.

Storie di liberazione
A guardare le foto della manifestazione di Milano sembrerebbe che l'Italia sia stata liberata grazie ai comunisti... un tripudio di bandiere rosse, di CGIL, di partiti ex- post- neo- comunisti. Il tricolore appare solo come effetto ottico tra qualche capello bianco, le bandiere rosse e quelle verdi dell'Ulivo, con poche eccezzioni e pochissimi tricolori. E' così difficile far sì che una festa italiana sia colorata dal solo tricolore? E' così difficile uscire dall'alone mitico dell'antifascismo a 61 anni di distanza?
 
Io non c'ero, sono nato in una nazione libera. Mio padre è nato durante la guerra, nel '40 e poca memoria aveva dei tempi della guerra, mia madre è nata a guerra finita, in un paese quasi pacifico. Le uniche testimonianza che ho sono quelle dei miei nonni.
Mio nonno paterno, ha fatto la guerra, è stato mandato in Russia ed è roccambolescamente tornato con uno degli ultimi convogli, dopo l'8 settembre non sapeva cosa fare. Non amava i fascisti, non voleva rientrare nella RSI, ma allo stesso tempo proprio non se la sentiva di combattere contro i compagni di tante sventure durante la guerra, ne di mettere in pericolo sua moglie e i suoi figli. E' scappato in Svizzera e lì è rimasto internato fino alal fine della guerra. Non era un eroe? Forse no. Ma era un uomo buono e semplice, uno di quelli che hanno ricostruito l'Italia e in Svizzera ha continuato il suo diario, pagine non piene di odio, ma di amore, per suo moglie i suoi figli e la sua patria. Non ha passato qui due anni in alberchi lussuosi, ma in campi poco dissimili da qulli di prigionia affrontando il non troppo velato disprezzo di tanti svizzeri. Eppure sono lì, quelle pagine piene di amore, che tanto da bambino mi hanno commosso, in cui anche nel dramma della Russia non racconta di una guerra triste, che pur rimane sullo sfondo, ma dei suoi amori, a casa, ad aspettarlo. Era un eroe, dico io, un uomo buono, che sapeva cos'era il giusto e cosa no. Un uomo semplice, lontano dalle ideologie e con a cuore le sue uniche ricchezze: moglie e figli.
Mio nonno materno la guerra non l'ha fatta. Insufficienza toracica. E' rimasto in Italia con tutte le difficoltà del caso. Non era fascista, non aveva la tessera di partito e trovare un lavoro per mantenere i suoi tre figli (poi divenuti sei) non era facile. Dopo l'armistizio è stato nascosto in un solai per quasi due anni. I tedeschi lo volevano morto, lui ingegnere, i valenti partigioni dell'alessandrino pure, perchè era "ricco". Lui non ne ha mai parlato, di quei tempi, ma tutt'ora più che novantenne, mia nonna appena viene buio si barrica in casa, spranga porte e inferriate, perchè ha paura, ricorda quei tempi e le ronde degli uni e degli altri che per ragioni diversamente sbagliate volevano la pelle della sua famiglia. Non era un eroe? Forse no, nemmeno lui. Non ha mai abbracciato un fucile, nè per aggredire nè per difendersi, ma ha suo modo ha aiutato a ricostruire l'Italia, con le sue idee e le sue amate macchine che dopo la guerra nessuno voleva perchè la sua azienda aveva un nome vagamente tedesco. Mio nonno non è un eroe, ma ha lottato anche lui per amore di sua moglie, che anche oggi a 102 anni, sentendo poco e vedendo meno, cerca con una dolcezza che poche volte nella mia vita ho avuto la fortuna di incontrare.
La liberazione per me sta in queste storie drammatiche, che non fanno audience e che nessuno racconterà mai, ma questa è la mia storia. E' la storia di mia nonna paterna, monarchica, ma non fascista, cha mai ha votato per la Repubblica, perchè lei "amava" il re e considerava una carognata mandarlo in esilio. Eppure era fiera di essere italiana per lo meno quanto me.
Questo è per me il 25 Aprile, sono i pochi ricordi rimasti dei miei nonni. Non ci sono bandiere rosse, ne camicie nere, solo amore, solo dolore vissuto con sacrificio, per il bene proprio e dei propri cari e per il bene comune. Per me la libertà dell'Italia sta nell'esempio di chi ha lavorato, in silenzio, per donarmi quest'Italia. Non sono eroi, ma mio nonno che mi cantava il Testamento del Capitano come ninna nanna, era più italiano e democratico di tanti che oggi inneggiano alla liberazione con gli occhi delle bandiere rosse e la mente annebbiata dall'ideologia.

Onore a chi ha lottato, onore a chi e` morto, onore a chi e` vissuto,
onore a chi a combattuto per una guerra che no era la sua...

Il capitan della compagnia

Il capitan della compagnia
egli è ferito e sta per morir
e manda a dire ai suoi alpini
che lo rivengano a ritrovar.

I suoi alpini mandano a dire
che non han scarpe per camminar
"O con le scarpe o senza scarpe
i miei alpini li voglio qua".

Cosa comanda sior Capitano
i suoi alpini eccoli qua!
"Io comando che il mio corpo
in cinque pezzi sia taglià".

I lprimo pezzo alla mia patria
che si ricordi del suo alpin.
I lsecondo pezzo al battaglione
che si ricordi del suo capitan.

Il terzo pezzo alla mia mamma
che si ricordi del suo figliol.
Il quarto pezzo alla mia bella
che si ricordi del suo primo amor.

L'ultimo pezzo alle montagne
che lo fioriscano di rose e fior.
L'ultimo pezzo alle montagne
che lo fioriscano di rose e fior!
12  Forum Varii / Il forum principale! / Re: Il Santo del giorno!!! il: 27 Aprile 2006, 07:46:50
Santa Zita (Cita) Vergine

27 aprile - Comune
 
Monsagrati, Lucca, 1218 - 27 aprile 1278

Nacque da una famiglia molto umile. A 12 anni dovette andare come domestica presso la nobile casa dei Fatinelli, a Lucca. Attenta e puntigliosa nell'attività lavorativa, sopportava angherie e rimproveri dei padroni, che la trattavano come una «serva». Inoltre, spesso doveva coprire con il suo impegno le manchevolezze degli altri domestici. La sua gentilezza d'animo finì per conquistare l'affetto della famiglia che le affidò la direzione della casa. Ne approfittò per aiutare le persone più povere senza mai sottrarre nulla agli altri. Metteva da parte quanto riusciva a risparmiare per soccorrere le persone bisognose. Morì il 27 aprile 1272. La sua fama si diffuse in breve tempo, tanto che i cittadini di Lucca chiesero che venisse sepolta nella Basilica di San Frediano dov'è tuttora custodita. Il suo culto fu approvato nel 1696 da Papa Innocenzo XII. Venne proclamata patrona delle domestiche da Pio XII. (Avvenire)

Patronato:Casalinghe, Serve, Fornai


Etimologia: Zita = (forse) vergine, dal persiano


Emblema: Chiavi, Giglio
 
Lucca, dove Zita esercitò per quasi cinquant'anni l'umile mestiere di domestica, l'ha eletta sua patrona, e già al tempo di Dante, che la cita nella sua Commedia trent'anni dopo la morte, il suo nome era tutt'uno con la città toscana: parlando di un magistrato di Lucca, Dante, o meglio un diavolo nero, si limita a identificarlo come un "anzian di santa Zita". Zita, nata nel 1218 a Monsagrati, un paese nei pressi di Lucca, proveniva da povera gente di campagna, le cui fanciulle, per farsi la dote e più spesso per non essere di peso alla famiglia, venivano collocate a servizio presso una famiglia di città.
Prima delle attuali conquiste sociali la professione di domestica equivaleva a una servitù. Zita, posta a soli dodici anni di età a servizio della famiglia lucchese dei Fatinelli, accettò serenamente la sua condizione sociale, ben consapevole che servendo la famiglia ospitante serviva Dio, per il cui amore agiva, e tollerava ogni sgarbo, sia da parte dei padroni, che dapprima la trattarono con ingiustificata severità, come da parte dei suoi compagni di lavoro, gelosi per il suo zelo e il suo totale disinteresse.
Largheggiava nelle elemosine ai poveri che bussavano alla porta della ricca dimora dei Fatinelli, ma donava del suo, perché viveva con molta parsimonia e il gruzzolo che metteva da parte si riversava come tanti rigagnoli a irrorare le aride plaghe dell'abbandono e dell'ingiustizia. Si racconta che una compagna di lavoro, invidiosa della stima che Zita aveva saputo accaparrarsi (superate le prime umilianti prove, le fu affidata la direzione della casa), l'aveva accusata presso il padrone di dare via troppa roba ai poveri. Infatti un giorno Zita venne sorpresa mentre usciva di casa con il grembiule gonfio per recarsi a visitare una famiglia bisognosa. Alla domanda del padrone rispose che portava fiori e fronde. E lasciati liberi i lembi del grembiule, una pioggia di fiori cadde ai suoi piedi.
La sua vita fu tutta un simbolico florilegio di virtù cristiane a riprova che in ogni condizione sociale c'è lo spazio per l'attuazione dei consigli evangelici. Le sue virtù la imposero mentr'era in vita all'ammirazione di quanti l'avvicinavano e dopo la morte, avvenuta il 27 aprile 1278, impressero un moto inarrestabile alla devozione popolare. La sua tomba nella basilica di S. Frediano, che custodisce tuttora il suo corpo, rimasto incorrotto fino all'ultima ricognizione effettuata nel 1652, è sempre stata meta di pellegrinaggi. Il suo culto fu solennemente approvato il 5 settembre 1696, da Innocenzo XII. Pio XII l'ha proclamata patrona delle domestiche.

 
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13  Forum Varii / Il forum principale! / Re: La Thermus che non ti aspetti... il: 27 Aprile 2006, 07:35:43
http://www.eliadriatica.com/pics/flotta/ecureuil2.jpg

consiglierei di provare a cambiare servizio, magari qui vi ascoltano...
14  Forum Varii / Il forum principale! / Giro d`Italia 2006 il: 26 Aprile 2006, 11:36:06

 
 http://www.gazzetta.it/Speciali/Giroditalia/2006/pres/rovatotrento.html
 
un gran giorno anca per trovarse a bever sul Bondon!!!
15  Forum Varii / Il forum principale! / giusto per dir qualcos... il: 26 Aprile 2006, 10:33:36
ghe l'ora sbagliada!!!! ero chi content che era gia pasa le 11 ma no l`era vera nient!!!!

Anzi n'altra roba molto importante non l' e` che qulacun vol en po' sparzi fardo de far en bon prezzo...
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